Scrivere un curriculum è semplicissimo, se non fosse che:
1) quando sei giovane, e tutti te lo richiedono, non hai effettivamente niente da scrivere. "Giovanissima, ha studiato con, ha collaborato per...". Allunghi il brodo fino a inserire i nomi dell'aiuto regista e dell'addetto biglietteria, più una sequenza zoppa di improbabili impegni futuri, per cui in realtà non si è spesa più di una parola durante l'aperitivo.
2) Quando sei (più) vecchio: la versione più richiesta è ovviamente sempre quella breve, anzi brevissima. 30, 20, 10 righe. Con tutta la fatica che hai fatto per mettere insieme un bel po' di cose da dire! Quindi concisione e selezione dei fatti: vale più un Teatro alla Scala secco o tre produzioni al Maggio Fiorentino? E il Covent Garden lo mettiamo, anche se era solo un concerto? Meglio i nomi dei direttori d'orchestra o meglio i titoli? Comunque scegli, stai sbagliando strategia. Ricorda che l'unica cosa che importerà, appena svoltati i 40, sarà il tuo anno di nascita, quindi dichiaralo subito e togliti il pensiero.
3) Se lavori in più ambiti, come è successo a me negli ultimi anni, ogni ambito vorrà il suo bel curriculum. Le due pagine di vent'anni di palcoscenico devono diventare due righe striminzite, se il tuo interlocutore non è un direttore artistico, un agente o uno spettatore succube. E poi, che scrivere?? Ogni volta occorre re-imparare quale sia il tuo lavoro e accettare il fatto che tutto quello che hai fatto fino adesso potrebbe essere praticamente inutile.
4) CV last, CV Europass, biografiaUff, CV Eng, CV Fra, CV Deu, CV breve, CV brevissimo, CV foto, CV opera, CV barocco, CV musica vocale da camera, lettera motivazionale 1, 2, 3, 4, titoli artistici, titoli servizio, pubblicazioni... tutto sempre in due versioni: Word e Pdf, così puoi sempre modificare e adattare. Il risultato è sempre una cartella di files che sta per scoppiare, soprattutto se non si ha la verve di cancellare le versioni obsolete precedenti.
5) Per scrivere un curriculum attraente un grosso ego è senz'altro più utile di una salutare dose di autoironia. Peccato, perché mi trovo nettamente meglio con la seconda.
Cos’è necessario? E’ necessario scrivere una domanda, e alla domanda allegare il curriculum. A prescindere da quanto si è vissuto Il curriculum dovrebbe essere breve.
E’ d’obbligo concisione e selezione dei fatti. Cambiare paesaggi in indirizzi E ricordi incerti in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale, e dei bambini solo quelli nati.
Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu. I viaggi solo se all'estero. L’appartenenza a un che, ma senza un perché.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso E ti evitassi.
Sorvola su, cani gatti e uccelli, cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore E il titolo che il contenuto. Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano. Aggiungi una foto con l’orecchio scoperto. E’ la sua forma che conta, non ciò che sente. Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che triturano la carta.
Wisława Szymborska